I Fake Ninja - Storia e Realtà

La nostra è l'unica scuola a Catania dove si pratica davvero l'arte del ninpō.
In Sicilia siamo gli esponenti maggiori e ufficiali delle pratiche ninjutsu in quanto Sensei Scolaro Menkyo Kaiden Yuki no Senshi frequenta il Giappone regolarmente e continua a studiare e a praticare con scuole e personaggi illustri del Giappone legati a grandi tradizioni come Bujinkan e Musashi Clan. Oltre questo Sensei Scolaro è specializzato nell'arte della spada giapponese grazie allo studio approfondito del Nihontō Dō e con la pratica e lo studio con la famosa trasmissione Tenshin Shōden Katori Shintō-ryū.

Esistono molti fake in Italia purtroppo. Parlando della Sicilia, vi sono delle organizzazioni locali specialmente a Catania con rappresentanti pittoreschi e palesemente invasati che dichiarano di praticare ninjutsu pur non avendo alcun tipo di legame, testimonianza diretta e ufficiale con il Giappone e con maestri giapponesi. Non sono neanche usciti dall'Italia, anzi dalla Sicilia per studiare con maestri che vengono da una linea diretta col Giappone. Questi siciliani fake ninja di giapponese conoscono solo il sushi all you can eat fasullo fatto dai cinesi. Sono palesemente praticanti amatoriali mai stati allievi e se lo sono stati, è stato sporadicamente per breve tempo con qualche esperienza a casaccio. Nascono direttamente come "maestri" autoproclamati, che si sono fatti riconoscere ufficialmente dalle enti sportive locali grazie alle loro conoscenze in questo settore, che pur di ottenere tesserati, che gli showmen sono bravi a raccogliere con il loro blaterare assurdità agli ignoranti, proclamano ogni genere di spazzatura maestro o istruttore ufficiale. Questi siciliani fake ninja restano sempre e comunque dei "maestri" nel loro quartiere tra i bifolchi e gli ignoranti in materie che abbindolano con le loro bugie, fuori dove nascono queste discipline ossia in Giappone sono e saranno sempre niente e nessuno. Questi personaggi basano le loro "conoscenze", e ci vuole umorismo a chiamarle tali perché se li osservate bene sono davvero imbarazzanti, sui libri di testo comune, e sui film, oppure su cose alla rinfusa prese su internet che poi generano in base alle povere esperienze locali che hanno vissuto per breve tempo il loro "ninjutsu". Infatti essendo totalmente ignoranti in materia, questi fake maestri ninja siciliani fanno fare ai poveri studienti incappati nella loro truffa, cose da film; li fanno correre sui muri come degli idioti, gli fanno fare pratiche da setta, mascherare col passa montagna, insomma, giocano.
Addirittura uno dei fake ninja più famosi a Catania, dice che i ninja erano una specie di mafia hahaha ... poverino, e poveracci i suoi studienti truffati dalle sue ignoranti assurdità e dalla sua incommensurabile incompetenza.

Se non studi un arte giapponese con i giapponesi o con chi studia con i giapponesi, non hai niente da insegnare e non vali assolutamente niente. Sei zero.

Su internet non hanno alcun seguito considerevole da parte degli stranieri ovviamente, poiché non sanno chi sono essendo piccoli gruppi amatoriali e non hanno legami ufficiali con nessuna scuola o maestro giapponese.
Non parliamo di amicizia sui social come gli sfigati ma di legami reali fisici, testimoniati, con personaggi di spessore nell'ambito delle arti marziali. Questi invasati hanno solo prolisse parole e show da baraccone da presentare ad ignoranti in materia che purtroppo cadono nelle loro grinfie. Solo nel loro quartiere infatti riescono ad ottenere un minimo di credibilità mostrando le loro balorde sciocchezze.

Esprimerò ora un'opinione pungente e personale, esclusivamente a titolo civico ed informativo. Probabilmente ciò che dirò potrebbe essere frainteso come un attacco diretto e personale verso determinate persone che si sentiranno chiamate in causa. Sbagliato ovviamente. Io non ho tempo da perdere a fare la guerra a ciò che per me è niente e nulla. Chi ha il carbone bagnato dunque farebbe bene a non irritarsi ma piuttosto si soffermi a riflettere su ciò che sta combinando a se stesso e agli altri.

Io quì condanno solo qualcosa che per me è moralmente sbagliato nei confronti di chi sacrifica tempo, denaro e fatica, viaggiando, studiando e lavorando duramente.

Non farò alcun nome specifico, non per rispetto. Io non rispetto questi elementi.
Ma semplicemente perchè non voglio perdere tempo e andare in contro a discussioni inutili con organizzazioni o personaggi decisamente immorali.
Quello che farò in questo articolo è solo chiarire dei punti storici, chiamando dunque fake in modo generico chi si associa a determinati lignaggi ufficialmente inesistenti oggi, perchè scomparsi senza eredità trasmessa. Scriverò sulla base di traduzioni e interviste rilasciate da storici e maestri di spessore.

In Giappone i lignaggi di Iga e Kōka erano a stento un centinaio non migliaia.
Dopo la distruzione dei loro territori per mano di Oda Nobunaga il numero di lignaggi rimasti è sceso in modo esponenziale circa il 90% di questi è andato distrutto. E di questo 10% rimanente solo la metà oggi è alla luce del sole, riconosciuto e presente in Giappone celato in trasmissioni chiuse o in scuole aperte. Tutti questi "ninja" occidentali che aprono scuole autoproclamandosi discendenti di qua e di là e portatori di autentici "lignaggi ninja" da dove sono usciti?

Studiando storia non rammento un esodo di massa di guerrieri ninja e samurai giapponesi in Europa o USA. Guarda caso però oggi esistono più "retaggi ninja scomparsi" in Occidente piuttosto che in Giappone. Non è ridicolo? Non è surreale? Ma certo che si.

Ma intanto oggi se notate, in occidente invasati personaggi pittoreschi che in Giappone non hanno idea di chi siano si proclamano discendenti di clan ninja o portatori dei loro lignaggi senza che questi millantatori palloni gonfiati siano mai stati in Giappone a studiare e praticare o abbiano mai studiato con dei giapponesi.
Ed è questo il problema dei fake e dei mastri inferiori, la loro incapacità, il loro essere ridicoli, dei palloni gonfiati, la loro inadeguatezza e immoralità sono il frutto di chi non è mai stato un vero allievo. Se non sei mai stato allievo non sarai mai un vero maestro di qualità. Mai e poi mai. Se volete praticare una disciplina tradizionale giapponese non fidatevi assolutamente di chi non studia in Giappone o di chi non si allena con occidentali che studiano con i giapponesi.

In questo articolo elenco le uniche vere ed autentiche scuole legate al "ninjustu" nel mondo! Il resto è solo fake.

 

https://www.ninjutsukojiki.com/post/19

 

Perchè mi accanisco così?

Non mi importa assolutamente niente di cosa fanno onestamente i fake. Non esiste legge che impedisce a chiunque di insegnare ciò che gli pare. A ciascuno il suo e siamo tutti liberi di fare ciò che ci piace. Dopotutto non è una gara di popolarità per me, o di altro genere, non c'è neanche un minimo di concorrenza per cui debba accanirmi.

Ma. Io sono cresciuto con un giapponese. Frequento il Giappone regolarmente e ho degli affetti in Giappone a livello personale e lavorativo. Abbraccio tale cultura da quasi tutta la mia vita. Sono ambasciatore della cultura giapponese da tutta la mia vita.
E da tutta la vita, mi spezzo la schiena, sputo sangue e sudore, studiando e allenandomi ogni giorno, per migliorare ancora oggi dopo 24 anni di esperienza cerco nuovi maestri e studio perchè l'unica cosa che mi fa sentire un buon maestro è restare allievo.
Ancora a quasi 40 anni lavoro per pagarmi l'istruzione, viaggi, corsi, il tutto per rappresentare e condurre i lignaggi di questo splendido paese e la sua meravigliosa cultura avanti nel futuro. Faccio davvero tantissimi sacrifici per tutto questo perchè non sono benestante e devo rompermi il sedere.

In Giappone sono conosciuto come Byakko San, un soprannome dato dai miei più cari amici giapponesi che stimo con tutto il cuore. Ho contatti con grandi nomi attuali nelle arti marziali giapponesi, da come si può evincere da chi mi segue sui social e da determinate fotografie. Ho sacrificato tante cose e lo faccio ancora oggi, per continuare a studiare, rompendomi le ossa, per l'amore che ho verso i retaggi e le culture giapponesi. Sono cresciuto con determinati principi e valori.
La cultura giapponese e la nazione stessa del Giappone sono la mia vera casa e la mia vera essenza di vita.
La mia patria è 日本! Se scoppierà una guerra io non combatterò per un paesuncolo ridicolo come l'Italia. Una nazione governata da mafiosi e corrotti, abitata da un popolo di bifolchi analfabeti che avendoli messi in poltrona, fanno le vittime, ma in realtà sono complici. In Italia e senza la mia volontà io ci sono solo nato. Io combatterò sempre e solo per la mia vera patria, il Giappone!
Non sono un fanatico "giappoliano", questi personaggi li trovo davvero degli emeriti imbecilli. Sono ridicoli.
Io ci credo davvero in ciò che dico. Vivo in fuznione della cultura giapponese nella mia vita privata di tutti i giorni.
E anzi fuori cerco di ostentarlo meno per non sembrare un fanatico "giappoliano" e creare malriposte opinioni su di me.

Dunque quando vedo questa cultura, la mia cultura, insultata e mancata di rispetto, mi irrito davvero parecchio e divento cattivo.
Ed ecco il vero motivo di questo articolo.


Solitamente chi ha il carbone bagnato o è sconfitto, va sulla difensiva aggressiva in torto non avendo civili argomentazioni per dimostrare il contrario di ciò che dico, uscendo con assurde sfide a vanvera senza sapere a chi vai incontro come un bambino sconsiderato, oppure minacciando denunce che gli possono solo andare contro. Per chi si sente chiamato in causa dico; "se sei chi dici di essere non occorre fare la testa di bronzo, bastano le prove! O meglio studia e vai in Giappone!".

Io non sono nessuno. Dimostrare a me chi sa cosa non ha senso. Tale mia opinione ovviamente può essere contestata ci mancherebbe. Io non sono un professore della Tōkyō daigaku shiryō hensan-jo oppure alla Mie University 三重大学 specializzata proprio sulla storia degli shinobi. Non sono un Ikuhiko Hata, Masaaki Hatsumi, Jinichi Kawakami, Yukio Mishima, Hiroshi Aramata, ecc.

Dunque quel che dico non sarà su nessuna pagina mondiale. Ci pensano già i pezzi grossi a farlo.
Quindi se qualcuno si sente il prurito da idiota e come tutti quelli che hanno il carbone bagnato minaccia per vie legali o peggio con la violenza, di certo cercando me non concluderà nulla. Primo perchè ignorerei tali reazioni, non ho tempo da perdere con i pagliacci ripeto e ignorerò ogni sciocco che crederà di risolvere i suoi problemi trovando me. Secondo perchè parlo genericamente utilizzando testi e informazioni presenti in svariati articoli storici.

Io sono una persona seria e pacifica. Dedita alla giustizia, alla verità e alla cultura.
Parlo in base a fatti e studi concreti, parlo sempre con le prove e la verità.

In questo articolo importante, parlo dei fake maestri in generale e come riconoscerli:

https://www.ninjutsukojiki.com/post/23

Fino a quasi una trentina di anni fa nessuno in occidente sapeva cosa fosse il "ninjutsu" che tra l'altro non è una disciplina, i ninjutsu sono tecniche, la disciplina si chiama ninpō. Ma ormai condotta al mondo come "ninjustu" per adattarci alla comprensione di un pubblico ignorante, tutti chiamiamo questa disciplina "ninjutsu".
Masaaki Hatsumi ha fondato la prima federazione legata alle arti ninja, chiamata Bujinkan, nel 1970, esponendo questa tradizione al mondo. Paradossalmente in Giappone non ha preso piede quanto in Occidente, specia negli USA e in Medioriente.
Masaaki Hatsumi ha iniziato a viaggiare organizzando parecchi Taikai (incontri/stage di arti marziali) nel mondo, ricevendo la medaglia al valore dall'imperatore del Giappone per il suo operato di esposizione della cultura giapponese nel mondo.
Iniziarono ad aprirsi diversi dōjō bujinkan nel mondo e iniziarono le prime riprese di seminari e taikai con Masaaki Hatsumi e i suoi allievi migliori. Poi vennero fuori le videocassette con addirittura le lezioni e i tutorial per i maestri all'estero.
Ed in fine, agli albori del 2000 quando venne fuori YouTube ogni video di Masaaki Hatsumi era presente sulla piattaforma e dunque alla portata di tutti. Specialmente dei truffatori.


Guarda caso, nel giro di questi ultimi vent'anni centinaia di "maestri ninja" sono saltati fuori dal nulla con lignaggi strampalati non inerenti alla Bujinkan e ad altri lignaggi autentici. All'inizio c'era comunque molta ignoranza sulla storia degli shinobi e dei clan, quindi i fake realizzavano le loro squallide truffe approfittando dell'ignoranza in questione e dell'isolamento storico dei lignaggi shinobi. Aggrappati a YouTube come mosche sullo sterco, i fake hanno iniziato a farsi una cultura e stuprare la storia iventandone una propria. Non avendo una vera storia e lignaggio alle spalle la peculiarità dei fake è l'incoerenza della loro disciplina, che storicamente e tecnicamente cambia in continuazione in base all'aggiornamento di ciò che vengono a scoprire col tempo.

La bujinkan dunque ha dato il via ai fake ninja.

Alla luce di tutti questi elementi guasti, negli ultimi dieci anni c'è stato un generale "mo basta" da parte di alcuni rappresentanti autentici di antichi lignaggi shinobi. E alcuni retaggi reali sono saltati fuori distruggendo intanto, la monopolizzazione della Bujinkan sui ninja. Che per vari decenni ha dichiarato di essere l'unica vera organizzazione a possedere trasmissioni shinobi. Cosa che non è affatto vera e che mi ha sempre dato fastidio a dire il vero. Questi lignaggi rimasti in disparte, segreti, hanno detto al mondo; "fermi tutti c'è anche questo". Grandi nomi come Jinichi Kawakami, Mushashi Clan ecc. ecc.

La violenza è inutile. Chi è serio e vuole provare la veridicità della sua causa, invece di minacciare pesci piccoli che dicono la loro o esprimono dubbi o opinioni. VADA IN GIAPPONE dagli squali veri, alla Tōkyō daigaku shiryō hensan-jo o alla Mie University 三重大学 e porti tutte le prove, rotoli, foto e altro. Oppure vadano a dimostrare quello che dicono di essere a Masaaki Hatsumi, a Jinichi Kawakami, o a Shibata, storici esperti di storia shinobi, con le prove in mano, che verranno analizzate e dunque avvalorate, oppure derise e bocciate una volta per tutte. Dopo tutto è la loro cultura non la nostra, chi meglio di loro può asserire ciò che è vero e che non è vero. Sono gli storici esperti a dire e rilasciare le informazioni che ora trascriverò non io, sia chiaro.


Si tratta di un argomento grottesco ma importante che è bene conoscere, specialmente per chi decide di intraprendere le arti marziali e non è esperto in materia, in particolar modo sul "ninjutsu", una cosa poco conosciuta e dunque sfruttata/stuprata al massimo dai media e dalla massa. Lasciate perdere i buffoni con i passa montagna che corrono sui muri senza senso - che sfruttano gli incontri culturali per rubare tecniche ad altre discipline spacciandole per proprie (vergogna) - che usano armi moderne con la scusante di essere "moderni" per non dire che sono totalmente ignoranti in materia - che compiono rituali mistici al buio farneticando mantra e mudra spacciandosi per maghi e stregoni (cosa più consona ad un branco di matti invasati alla naruto) mancando di rispetto e fraintendendo gli aspetti spirituali legati all'esoterismo giapponese di cui ignorano totalmente la sua realtà basandosi da ignoranti solo sull'aspetto letterale della parola "esoterico" comportandosi come degli sciocchi ragazzini.
Ma specialmente, diffidate, lasciate perdere quei personaggi esaltati che non hanno legami in alcun modo col Giappone e con queste scuole: https://www.ninjutsukojiki.com/post/19

Intanto bisogna sapere che "il ninjutsu" non esiste. Non è una disciplina. I ninjutsu sono tecniche. Non esiste IL ninjutsu.
Ninpō (principi - legge dello shinobi) - Ninjutsu (tecniche - pratiche). Molte di queste nascono nelle montagne di Iga e sono state affibbiate ai guerrieri delle montagne, denominati Shinobi, ma anche i Samurai, praticavano e conoscevano (Ninpō e Ninjutsu, concetti della medesima cosa).


Gli shinobi più usati per inventarsi una scuola ninja sono solitamente Ishikawa Goemon, Seiko Fujita e Fūma Kotarō.

Dopo la fine dell'era ninja, nei territori di Iga e Kōga per mano del famoso Daimyō Oda Nobunaga, tra i dispersi, molti di quelli chiamati "shinobi" si sono dati al brigantaggio e al crimine, vagabondando per il Giappone, fino ad essere acciuffati e giustiziati dalla legge. Altri hanno servito grandi famiglie di Daimyō, e altri ancora (pochissimi), sono sopravvissuti in silenzio nel tempo, svanendo nel nulla e nella storia.

Questi tre personaggi menzionati, facendo parte di queste categorie, sono perfetti per inventarsi un retaggio mistico trasmesso nel tempo fino ai giorni nostri. Ma giunto ad oggi, come esattamente?
Chi conosce la storia, la vera storia sa che questi personaggi non hanno lasciato alcun retaggio ed eredità a figli o adepti e che le loro Ryū sono ufficialmente estinte per sempre.

Ciò che ne è rimasto sono solo rimasugli di storielle tratte da manoscritti di natura romanzata che per rispetto e leggenda in Giappone vengono evidenziati ed esposti da performer "ninja", allietando i turisti e gli appassionati di questa figura raccontando la loro conoscenza sul campo.

Seiko Fujita

Seiko Fujita, nato a Tokyo. Ha studiato la Kōga-ryū Wada-ha (Ninjutsu) sotto la tutela di suo nonno, Fujita Shintazaemon, 13 ° Sōke del ramo Wada di Kōga-ryū Ninjutsu. Ha studiato presso le università Waseda e di Meiji, e inizialmente ha iniziato la sua carriera in una società di giornali. Ha continuato a studiare molte altre arti marziali, ed è stato notato come autore, ricercatore e collezionista di antichi rotoli. Secondo alcuni riferimenti. Ci sono opinioni divise, sul fatto che fosse un vero ninja o un semplice ricercatore di retaggi

Durante la seconda guerra mondiale , Fujita insegnò la Kōga-ryū Ninjutsu all'Accademia Militare di Nakano (Rikugun Nakano Gakkō).
Fujita in seguito ha lavorato come specialista della sicurezza del governo. Negli anni successivi fu influente nell'insegnamento di molte arti tradizionali giapponesi. Tra gli studenti degni di nota ci sono Motokatsu Inoue, Mabuni Kenwa, Fujitani Masatoshi, l'attore Tomisaburo Wakayama e Manzo Iwata, che divenne erede di alcuni dei suoi stili. Fujita non ha lasciato alcun erede per la Kōga-ryū Wada Ha.

Seiko Fujita ha pubblicato il Zukai Torinawajutsu che mostra centinaia di tecniche di Hojōjutsu appartenenti a molte scuole diverse. E ha pubblicato molti altri testi sul ninjutsu e sulle arti marziali. Morì di cirrosi epatica all'età di 68 anni circa e probabilmente soffrì di angioedema ereditaria (che può precludere la pratica delle arti marziali, sebbene Fujita possa aver dimostrato la capacità di superare alcuni sintomi della malattia). La sua collezione, la Fujita Seiko Bunko , è conservata al Museo Iga-Ueno, nel castello di Odawara .

In pratica è specificato sui libri di storia e in ogni dove, che Fujita Seiko non ha rilasciato alcuna eredità. Per cui se qualcuno oltre oceano, lontano dal Giappone, dichiara di avere il suo retaggio, è davvero, davvero molto bizzarro. Chiedere come l'ha avuto è il minimo. E se non lo sa, o la risposta è vaga e confusa, beh ... è palese di che personaggio si tratta.

Ishikawa Goemon

Ishikawa Goemon, grande guerriero, la quale esistenza, nota e divenuta leggendaria, ha certezze storiche concrete sulle sue imprese.
Nato a Iga il 24 agosto 1558, era originariamente un Genin sotto il comando del maestro Momochi Sandayū, che poi si diede al brigantaggio, e a comportarsi proprio come Robin Hood, rubando ai ricchi per dare ai poveri. Da shinobi, divenne dunque un Nukenin (ninja rinnegato, o ninja mancante, in pratica la versione rōnin per i samurai).

Come per ogni shinobi, si hanno poche informazioni sulla vita di Ishikawa Goemon, che è diventato oggi una figura simbolo del folklore giapponese. C’è una storia piccante che afferma la storia, che lo vide in una relazione con l'amante di Momochi, e dovette fuggire per l’ira del suo maestro. In quel racconto, Goemon rubò la spada preferita di Momochi prima di fuggire.  Prendendo la propria strada, divenne il capo di un gruppo di banditi nel Kansai, e continuò a derubare ricchi signori feudali, ecclesiastici e mercanti, condividendo quella ricchezza con i contadini oppressi. Toyotomi Hideyoshi ordinò l’uccisione di sua moglie per avere la testa di Ishikawa Goemon che aveva derubato alcuni Daimyō alleati. E per assicurarsi che si facesse vivo di certo, prese anche suo figlio Gobei in ostaggio. Goemon però non riuscì a recuperare il figlio, e fu scoperto e preso come prigioniero.

Il 24 agosto 1594 a Kyōto, Toyotomi Hideyoshi decise di bollirli vivi pubblicamente, al cancello del tempio Nanzenji. Quando furono gettati padre e figlio nel calderone, Goemon salvò il piccolo sollevandolo sopra il livello dell'olio bollente. Toyotomi si impietosì e lo fece recuperare risparmiandogli la vita, mentre Ishikawa Goemon con le ultime forze, morì osservando il figlio sano e salvo.
Essendo stato acciuffato e giustiziato senza lasciare eredità, con certezze storiche documentate, non vi possono essere scuole che pratichino una disciplina che portino il suo lignaggio. Negli USA e in Tailandia viene dichiarata la sua eredità da alcuni fake ninja, in Europa no a quanto ne so. Ma ovviamente, anche il suo retaggio, è andato perduto, e dunque è storicamente appurato, che non esiste alcuna scuola inerente al suo lignaggio ormai scomparso purtroppo, ma che resterà sempre nella storia.

Fūma Kotarō

Andiamo indietro nel tempo. E iniziamo da un nome noto, tra gli storici giapponesi. Specialmente per le sue associazioni a scuole fake.
Fūma Kotarō, noto anche come Kazama Kotarō, del quale se fate una ricerca, a parte romanzi, cartoni animati, e storielle su siti di basso livello di scuole guarda caso solo occidentali, non esiste assolutamente niente di certo.
Le sue storie sono molto confuse, per lo più favole leggendarie e romanzate. Non vi è nulla di chiaro e attendibile se non teorie varie sulle sue imprese. Si, magari è esistito, probabilmente, ma cosa ha fatto di certo, poco si sa. Una cosa certa è che dopo più di 460 anni circa dalla sua morte la sua verità e il suo lignaggio ufficialmente estinti si trovino dall'altra parte del mondo senza prove ma solo tramite storielle alla rinfusa senza alcuna prova storica. Questa è l'unica cosa assiomaticamente certa ed ovvia, non c'è nessuna discendenza che Fūma Kotarō ha lasciato ai posteri e la cosiddetta Fūma-ryū non esiste nella maniera più assoluta. L'unica cosa che c'è a riguardo sono solo favole su libri fantasy o fumetti goliardici iconicamente realizzati da fanatici dei ninja.

Si tratta di un mercenario vissuto verso la fine del Periodo Sengoku. Veniva da una famiglia lontana da Iga e Kōga, quindi le sue arti erano un surrogato di quelle degli originari clan shinobi. Il clan fūma era piccolo e composto per lo più da criminali ed utilizzò tali tecniche principalmente per scopi immorali. Mercenari venduti al miglior offerente.

Ancora oggi non esistono fonti certe sulle vere attività di Fūma Kotarō e il suo clan verso gli Hōjō.
Si dice che potrebbero essere stati altri "ninja" a servire gli Hōjō. Che un gruppo di shinobi fosse stato per un solo intervento al servizio del clan Hōjō di Odawara si, c'è qualche fonte storica che lo asserisce, ma che fossero proprio i Fūma non è certo.
Tale confusione avviene per i nomi trovati nei manufatti storici. Questo gruppo, veniva chiamato con vari nomi, ad esempio compare spesso la parola "Rappa" associata ai servi mercenari shinobi degli Odawara (anche se poteva trattarsi benissimo anche di rōnin).
Ma non è stata trovata storicamente alcuna certezza che fossero proprio i membri del clan Fūma ad essere chiamati così.
In ogni caso qualunque sia stata la realtà della loro esistenza, in tutti gli scenari, racconti, romanzi e leggende, costui insieme al suo gruppo di balordi viene giustiziato per i suoi atti criminali. Per cui la loro disfatta per condanna a morte è comunque in ogni caso, una cosa certa.

Cenni storici di titolo accademico e dunque di fatto attendibili, asseriscono che i mercenari fūma essendo di basso rango sociale sono stati senza dubbio degli analfabeti, poiché al tempo in cui hanno vissuto saper leggere e scrivere era un privilegio per pochi e riservato per lo più ai nobili e ai samurai. Pirati e briganti specialmente erano analfabeti in toto e non erano dunque in grado di trasmettere lignaggi in codice su pergamena. Questa è una delle tante prove che costoro non hanno mai potuto creare rotoli che riportassero il retaggio di Fūma Kotarō e della cosiddetta scuola Fūma-ryū ormai estinta definitivamente. Sempre se è mai esistita.

Una delle storielle ignoranti dei fake che si associano a costoro, leggendo in giro che i fūma erano "pirati" asserisce che essendo "pirati" i fūma abbiano viaggiato per mare portando il loro lignaggio oltre oceano. Grassse risate per tali idiozie.
Ridicolo. Il Giappone solo all'alba del Periodo Edo, nei primi del 1600 costruì navi in grado di viaggiare per il mondo grazie a William Adams. Prima di allora solo Olandesi e Portoghesi viaggiavano per mare tra Europa e Giappone e nessuna delle loro navi è mai stata presa da "pirati". Sono fatti storici indiscussi. Nella traduzione giapponese dei reperti storici, la parola "pirati" tra l'altro, non era per forza abbottonata a uomini di mare (cosa che ovviamente essendo ignoranti asseriscono i fake basandosi alla contesto letterale).
Nel caso dello studio della parola "pirata" giapponese, essa è utilizzata nei cenni storici, ma si parla di "pirati delle montagne" non di mare.
I "pirati" in questo caso erano intesi anche come briganti di terra. E questo erano i fūma solo dei balordi criminali di terra il mare non l'hanno mai visto e in occidente niente di questi balordi è mai giunto.

Ma mettiamo per assurdo che fosse vero, che erano pirati di mare. In tempi di pace dominata dai Tokugawa che hanno tenuto sotto stretto controllo dittatoriale ogni movimento marittimo che passava dal mondo al Giappone per quasi trecento anni. Come e quando? Un misero gruppo come i fūma (tra l'altro andato distrutto parecchi, ma parecchi anni prima) composto non da un esercito ma da un pugno di balordi, è risorto dal nulla secoli dopo ed è uscito dal Giappone indisturbato prendendo una nave? Ridicolmente impossibile.
E come mai una cosa così eclatante come queste se mai fosse davvero accadutas non risulta nei libri di storia e non si è mai saputo niente di niente per secoli, mentre oggi solo in occidente guarda caso, si sa tutto sui Fūma-ryū? Più di quanto ne sanno in Giappone.
Sono palesemente storie senza capo ne coda. Perchè non esiste alcun retaggio Fūma-ryū oggi e tali storielle sono solo fantasie fanatiche.

Sono morti all'incirca più di 460 anni fa è davvero improbabile che tale lignaggio sia sopravvissuto indisturbato senza essere stato notato o dichiarato. E guarda caso in Giappone dove ha origine nessuno dichiara la sua esistenza e presenza o addirittura la sua realtà.
Mentre in occidente ci sono addirittura i sōke, ovviamente nascosti dietro siti e pagine social dall'aspetto grottesco, trash e dai contenuti di dubbio gusto o infima qualità tipici degli squallidi bot bot, senza nessuna validità e serietà.

Difatti, se fate una ricerca su Fūma Kotarō e scrivete su internet e altre parole inerenti a Fūma-ryū non troverete niente di storicamente attendibile o di giappnese, ma solo i siti di questi occidentali e vari forum che criticano e contestano queste organizzazioni che rappresentano tali storielle da mercatino.

Esiste una figura associata a questi sōke e alla trasmissione Fūma. Si chiama Harunaka Hoshino, un personaggio smentito storicamente più e più volte dagli esperti storici. Che tra gli anni 70 e 80 ha lanciato dei video spacciandosi per "ninja" per guadagnarsi da vivere. Tra l'altro dalla cattivissima fama in Giappone, auto profetizzatosi discendente e rappresentate della Fūma-ryū senza alcuna prova. Infatti è il fake ninja per eccellenza a detta degli esperti. Da tempo in Giappone è stata confutata tutta la storia di costui dalla falsità e invalidità del suo sistema di arti marziali, alla falsità delle sue organizzazioni dichiarandolo in toto e ufficialmente "il top fake ninja" non sono parole mie sia chiaro. Sono note tra l'altro anche alcune azioni illegali da parte di costui, come il furto e la truffa ma non entro in merito perchè sono voci giunte a me dai miei colleghi giapponesi e non voglio prendere merito a dichiarazioni di questo genere. Cosa certa che so è che sia un collezionista di armi e basta, niente di vero o tradizionalmente riguarda questo personaggio.

E andando ancora avanti esistono altri elementi legati alla Fūma-ryū chiamati ... inizia con "Dokuro" .... che hanno per sōke una kunoichi e come immagine rappresentativa usano impropriamente e aggiungo ridicolmente una foto in costume di scena in versione kunoichi dall'attrice Akemi Tsukushi (alcuni usano anche quella dall'attrice Yoko Namikawa), palesemente non hanno idea di cosa stanno facendo. Roba da matti oltre ad essere imbarazzante questo è estremamente ignorante oltre che offensivo nei confronti dell'intelligenza di chi è loro allievo, ma intanto allievi ne hanno quindi l'intelligenza in questione è totalmente assente. A ciascuno il maestro che merita.

Questi matti usano loghi con teschi e altra roba cringe e trash, grafiche tipiche dei fake invasati. Si tratta di personaggi che osservati bene fanno davvero paura per la loro esaltazione esagerata. Sono esplicitamente degli invasati da setta senza rispetto per la storia e la cultura giapponese, che fanno patti di sangue con gli occhi spiritati colmi di pazzia, si conciano in modo storicamente inappropriato e si comportano come i classici individui che potrebbero benissimo fare danni senza alcun motivo solo per il loro fanatismo.

Se li cercate su instagram; potrete notare la veridicità delle mie parole, non hanno vergogna a pubblicare foto di patti di sangue esplicitamente come se nulla fosse, gente così invasata potrebbe benissimo fare del male a qualcuno che ad un certo punto vuole abbandonarli perché si trova male o ha una epifania di lucidità mentale nel rendersi conto che si trova in una gabbia di matti bugiardi. Insomma roba da non credere, sono senza parole quando osservo certe buffonate di bassissimo livello. State attenti a dove andate e se vi ritrovate in luoghi dove avvengono queste schifezze ignoranti fatevi due conti.

In conclusione l'unica cosa che resta di Fūma Kotarō e il suo clan sono solo leggende fantasy alla rinfusa e il nulla totale sia chiaro.

No, non è un accanimento ripeto è realtà e senso civico verso chi non sa queste cose e può essere preso in giro da personaggi invasati, esaltati e fuori luogo che come bambini fanatici che non sanno cosa fanno giocano ai ninja mascherati con i passa montagna facendo rituali stupidi, andando in giro come deficienti offendendo la memoria storica di personaggi del Giappone feudale.

Io non mi permetterei mai di appropriarmi del lignaggio di altri o peggio del nome di personaggi storici importanti, che siano stati criminali o meno, solo per farmi un nome e ottenere fama. È una cosa a dir poco disgustosa, di basso livello e priva di dignità, rispetto e onestà.

Le scuole associate a Fūma Kotarō, addirittura, molto ridicolmente, definiscono il loro "Hombu Dōjō", il Museo Ninja sito nel castello di Odawara in Giappone. Ciò è parecchio imbarazzante, (ora spiego perchè).
Il castello di Odawara è conosciuto come luogo associato simbolicamente ai "ninja", e attira molti turisti.
Questo perchè in una sola occasione, quando Toyotomi Hideyoshi invase il castello, gli Hōjō feceso uso di un gruppo di mercenari in supporto che si vocifera fossero probabilmente shinobi. Toyotomi Hideyoshi comunque vinse e li distrusse tutti compreso il clan Hōjō.
Non essendoci ufficialmente nessuna eredità Fūma-ryū, non esiste nessun sōke in Giappone che si è presentato ufficialmente come tale, a reclamare e sostenere il lignaggio. L'unico "sōke" che si è proclamato possessore di questo lignaggio inesistente, è un fake ovviamente, infatti vive in occidente, in Giappone non mette piede.

Nei pressi del castello, si c'è un "Dōjō", e alcune aree di studio e addestramento, che fanno parte del Museo Ninja del posto, dove alcuni praticanti di arti marziali amatoriali, "non veri ninja" come Hiroshi Jinkawa "Sensei", un esperto studioso, (non uno shinobi, o erede di fantomatici clan), ma esperto studioso e praticante, per lavoro, fa fare "l'esperienza ninja" ai turisti, facendoli vestire da shinobi per gioco, istruendoli sulla storia, spiegando cose interessanti, e facendogli fare un "allenamento" simbolico.
Ovviamente si tratta di esperti, ed è una esperienza che consiglio vivamente se vi capita di andarci. Io ci sono stato, posso assicurarvi con certezza, che ne vale la pena. Parecchio interessante ed istruttivo.

In Giappone, i giapponesi che ci lavorano e non, quando ho chiesto delucidazioni sulla Fūma-ryū, mi hanno tutti detto per filo e per segno, tutto quello che ho appena scritto nelle ultime pagine.
Con parecchia superficialità sull'argomento, quasi fosse la storia di un fumetto.
Infatti, a detta loro; "le storie che usano gli occidentali sulla Fūma-ryū sono più consone a dei fanatici o ad un anime, che ad una scuola seria", (parole loro non mie).

I fake legati alla Fūma-ryū, oltre le sciocchezze che dicono, fanno anche altro.
Usano impropriamente ed irrispettosamente, questo Mon:

L'emblema del clan Hōjō, una famiglia secolare, storicamente importante, con la quale Fūma-ryū non ha assolutamente niente a che fare.
E adesso spiego perchè si collegano al castello di Odawara e al clan Hōjō.
Questi fūma mercenari, nel tardo Periodo Sengoku (si crede) che finirono al servizio del clan Hōjō di Odawara, e vennero assunti appunto, come mercenari. Nel 1590 Toyotomi Hideyoshi assediò il castello di Odawara, che alla fine cadde e il clan Hōjō fu costretto ad arrendersi e diventare suo vassallo e di questo gruppo di servi di cui il clan Hōjō si era servito, non si seppe più nulla.
Dunque, solo al tramonto del clan Hōjō quest'ultimo si servì di un gruppo di mercenari, e furono assoldati per un unica azione.
Ciò non fa dei fūma dunque, membri del loro clan. Ma nella maniera più assoluta. E non è vero che erano "i ninja del clan Hōjō".
Ridicolo. Una volta compiuto ciò per cui furono stati assoldati, e pagati, la storia finì li, definitivamente.
Storicamente è chiaro ed appurato tutto questo.

Jinichi Kawakami, in uno dei suoi video su Nindo Channel, parla del castello di Odawara, e della (Leggenda) senza certezze, del clan fūma.
Asserendo ciò che dicono gli storici esperti. Ovvero che si, nei testi storici vi sono narrazioni che parlano di shinobi assoldati dalla famiglia Hōjō, chiamati Rappa nei testi trovati, e che qualche riferimento dice anche fūma. Ma non si hanno informazioni certe su di loro.
Nessuna, poiché le informazioni non sono tratte da documenti storici ma da racconti/libri/romanzi (storici) è ben differente.
I documenti storici invece parlano solo di Rappa, e siccome i Fūma appartenevano a questa categoria, si suppone che probabilmente potesse trattarsi di loro. Se i fake legati a  Fūma-ryū hanno prove contrarie da mostrare al Giappone perchè non lo fanno? Perchè non pongono fine alle affermazioni degli storici difendendosi una volta per tutte, cessando gli insulti verso i loro confronti?
Il perchè è chiaro, non hanno prove, non hanno un bel niente di niente.

Queste foto le ho scattate in uno dei miei viaggi in Giappone, mi trovavo a Kamakura nei pressi del Tempio Kencho-ji durante alcune ricerche sul clan Hōjō. Chi come me studia con gli storici e va in Giappone a studiare e a praticare, conosce a fondo la realtà di certe cose.
Le loro congetture e ideologie campate per aria per sostenere la loro grottesca causa priva di fondamenta sono solo un invasato, fantasioso, guazzabuglio di ridicole baggianate.

Fūma-ryū non ha né un simbolo né un mon, ed è storicamente provato.
Dunque l'uso del mon del clan Hōjō è ignorante, fuori luogo e irrispettoso.
Ma essendo totalmente privi di cultura ed incompetenti, i fake offendono una cultura e una famiglia storica senza sapere cosa fanno come idei poveri bambini ignari.

Bisogna conoscere la storia e non da Wikipedia ma da libri accademici e interagendo con storici giapponesi, c'è poco da fare.

Bisogna studiare sul campo e con le persone giuste, laureati ed esperti in storia del periodo feudale giapponese.
È l'unico modo per non farsi abbindolare e prendere in giro, perchè si tratta della storia di un luogo molto lontano, sconosciuto agli italiani, che a stento conoscono la loro di storia. Si tratta di un mondo misterioso che in occidente può essere frainteso con fischi per fiaschi o addirittura stravolto per scopi di dubbia moralità come in questo caso.

Purtroppo esistono centinaia di migliaia di finti maestri al mondo, non solo col "ninjutsu".
Scuole enormi, più piccole o emergenti, che sfruttano l'ignoranza della gente.
Governate da Invasati da setta, fanatici senza morale e competenza che giocano credendosi stregoni e guerrieri.

Come fanno in altri blog maestri e studiosi veri, ho voluto esprimere con questo articolo l'astio ripugnante riguardo questa parentesi, e informare onestamente il pubblico di questa realtà esprimendo una personale opinione doverosa e coscienziosa a riguardo, semplicemente per moralità e rispetto nei confronti di chi studia e lavora davvero e di chi ha studiato per anni e si è fatto il mazzo per arrivare dov'è.

Il "ninja" ha sempre affascinato la cultura popolare, ed è sempre stato una bella fantasia per chi pratica arti marziali.
E negli ultimi vent'anni circa sono saltati fuori più "retaggi ninja" di quanti ne siano esistiti in realtà.
E guarda caso tutti in occidente.

Come mai questa cosa? ... direi che è già palese di suo il perchè se ci si riflette bene.

Oggi, al tempo dell'ego massimo e dell'esaltazione della mediocrità, l'uomo medio e senza talento, insegna.
E così chi è invasato e incapace ma sa parlare bene, molto bene, tende a seguire la via più facile e inventarsi le cose piuttosto che studiarle e saperle farle davvero.

Io mi auguro che si torni alla qualità di una volta e ci si impegni a studiare e a praticare seriamente con pazienza e abnegazione.
Posso tollerare le evoluzioni e gli adattamenti anche. Ma non le truffe.

Spero che chi legge e si sente tirato in causa si faccia un esame di coscienza e non si faccia venire il prurito perchè non ha senso mettersi nei guai dandosi la zappa nei piedi da solo. Non c'è competizione o concorrenza e di certo non siamo nemici.
Un nemico è qualcuno di degno con cui confrontarsi, questi sono solo miserabili insignificanti poveretti da ignorare.

La bellezza di intraprendere un percorso, godersi ogni insegnamento, ogni sconfitta, viaggiare e capire se stessi crescendo spiritualmente, non ha prezzo. Io posso solo consigliare a questi elementi di abbandonare queste idiozie e fare sul serio cominciando a studiare come si deve e veramente le discipline tradizionali in cui ripongono una mal riposta passione, trasformandola in esaltato fanatismo invasato, mettendo innocenti e se stessi in un contesto grottesco e inferiore.

Spero di ispirare con questo prolisso articolo l'opportunità di riflettere sulle proprie azioni e migliorarsi.
Poi certo, a ciascuno il suo e faccia cosa vuole. E a ciascuno il maestro che merita.

 

Scolaro Giuseppe Simone ジュセッペ シモネ スコラロ